Tutti noi sin da piccoli siamo sempre stati attratti e meravigliati dalla bellezza della natura. Sino a qualche tempo fa si parlava sempre di aurore boreali, isole incantate nei mari esotici, la maestosità delle montagne e delle foreste.
Cambia il clima, cambia il rapporto con la natura
Accanto allo stupore c’è lo sgomento e la preoccupazione di quanto l’incuria dell’uomo sta apportando sul nostro pianeta.
Gli scienziati parlano di danni sempre più irreversibili.
Le foreste vanno a fuoco o sono barbaramente tagliate. I mari sempre più inquinati ed i pesci sembrano avere più plastica che spine.
Ma forse qualcosa sta cambiando nella sensibilità della gente e la spinta sembra venire proprio dai giovani, anzi dai giovanissimi.
Greta Thunberg: cambiano le generazioni e cambia il clima
Greta Thunberg sembra essere un’aliena che viene da un lontanissimo pianeta e porta un linguaggio che non ha niente a che fare con la sua età.
Non vogliamo entrare qui nelle inevitabili polemiche che sono piovute sulla sua persona ed attività, ma cercare di capire come una adolescente abbia tanti contenuti e sensibilità verso la natura che politici e pensatori di tutte le parti del mondo non hanno pur governando Nazioni e quindi preparando il futuro per le prossime generazioni.
Tutti noi abbiamo visto documentari di animali polari muoversi in un mare di petrolio, foto di ghiacciai che si sciolgono e di numerose balene e delfini spiaggiati. Ci dispiace naturalmente ma poi siamo presi dai nostri problemi quotidiani e la cosa finisce lì. Per fortuna c’è chi invece ne fa una ragione di vita.
Greta ha portato questo problema fuori dal piano teorico e lo ha reso umano tangibile e popolare tanto da entrare anche non solo nei salotti ma anche nelle periferie, nei bar e nelle discussioni quotidiane di molti ragazzi. Non vorremo però entrare in una considerazione molto nazional popolare e dire che bisogna assolutamente fare tutto quello che dice la sedicenne svedese.
Cambia il clima e le nostre necessitudini
Greta Thunberg può permettersi di attraversare gli oceani su una barca a vela per evitare l’inquinamento aereo e navale ma oggi le cose non sono proprio così. Pensate solo se abolissimo gli aerei, le navi, le automobili i riscaldamenti condominiali ecc., avremo certamente un mondo migliore dal punto di vista dell’inquinamento, ma impossibile ormai da realizzare. Questo non vuol dire che dobbiamo arrenderci ma trovare un giusto compromesso. Cosa certo non facile ma necessaria.
Chi per primo smette di usare la macchina e si serve solo dei mezzi pubblici elettrici?
La domanda è sicuramente retorica, primo perché la quasi totalità dei mezzi di trasporto non è elettrica, e poi dovrebbero cambiare contemporaneamente l’economia di tutti i Paesi. Pensate se chiudessero contemporaneamente le industrie automobilistiche di tutto il mondo, i cantieri navali, la produzione di materie plastiche ecc.
Naturalmente il tutto dovrebbe avvenire gradualmente ma trovatemi un leader politico, di qualunque Nazione, che inizia questo percorso di licenziamenti e ristrutturazione dell’economia del proprio Paese.
Questo non significa che non si deve fare ma ho l’impressione che, forse, per vedere qualcosa di nuovo e di buono dovremo aspettare, ad essere ottimisti, la quarta o la quinta generazione degli eredi di Greta Thunberg.
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Fausto Sobrini
Giornalista esperto di lunga data, è iscritto all’albo dell’ordine dei giornalisti Lazio dal 1980.
Volto storico dell’emittente locale Rete Oro, dove attualmente conduce programmi di approfondimento che affrontano temi di attualità nel contesto sociale ed economico di Roma e della sua provincia. Vanta collaborazioni con Roma Channel e Sky.