Vegani e carnivori: la scienza sembra essere più avanti
Il dibattito tra vegani e carnivori sta assumendo sempre di più i connotati di un “diverbio acceso” tra tifosi di squadre opposte. Quanto c’è di vero tra le ragioni dei vegani e quelle di chi invece, mangiando carne, non si sente in colpa.
L’argomento non è certo di facile soluzione soprattutto quando le due parti vogliono scendere sul piano scientifico. La scienza infatti è divisa tra chi propone una dieta integrata e chi sostiene l’alimentazione onnivora.
Vegani e carnivori: i problemi sul piano morale
C’è chi sostiene che “non si possono uccidere esseri viventi come gli animali per nutrirsi”. In linea di principio come si fa a non essere d’accordo? Facendo poi debite riflessioni e avvalendosi della scienza ci accorgiamo che i vegetali sono anch’essi esseri viventi ed hanno le stesse esigenze degli animali.
L’Università Americana di Berkeley ha fatto degli studi incredibili sulla vita delle piante e di fatto ha dimostrato che i vegetali vivono e percepiscono l’ambiente come gli animali. Non solo riconoscono il pericolo ma comunicano tra di loro e si sostengono in caso di necessità.
I vegetali non potendo muoversi hanno un sistema di difesa molto originale, in caso di pericolo “svengono” cioè fanno cessare il flusso interno della loro linfa, che li tiene in vita, e dopo un certo tempo riprendono a “vivere”. Non solo questo ma riconoscono il pericolo e addirittura anche la persona amica da quella nemica.
Il parere della scienza: gli esperimenti
È stato fatto un esperimento che lascia senza parole e fa molto riflettere: su un davanzale di un balcone di una casa di San Francisco la proprietaria ogni giorno accudisce le piante innaffiandole, togliendo le foglie secche ecc. Alcuni scienziati hanno messo uno strumento nelle piante, di quel balcone, per controllare il flusso della linfa al loro interno. Un ricercatore dopo un po’ si è avvicinato ad una pianta con una sigaretta accesa. La pianta ha avvertito un “pericolo” ed ha dato un “segnale” di pericolo alle altre piante e tutte sono “svenute” contemporaneamente. Trascorso del tempo quando le piante hanno ripreso le loro funzioni, alla stessa pianta si è avvicinata, sempre con una sigaretta accesa, la padrona di casa, quella che le accudisce giornalmente. La pianta l’ha evidentemente “riconosciuta” e non ha dato nessun allarme sapendo che quello non era un pericolo.
Che le piante comunicano tra di loro, proprio come gli animali, è poi dimostrato anche da un altro esperimento: in un orto le piante, ad esempio d’insalata, vengono messe tutte in fila in un unico solco. Un ricercatore ad una pianta a metà del solco ha tagliato una sostanziale parte delle radici. Incredibile ma vero le due piante vicine a quella “ferita” hanno allungato le loro radici per alimentarla.
Certo è sempre più difficile pensare che le piante non siano esseri viventi come gli animali solo che noi uomini siamo in un momento di evoluzione ancora “povero” visto che con gli animali riusciamo a comunicare e con le piante ancora no, chissà forse tra qualche millennio. Per ora dobbiamo dare ragione al filosofo americano Mackenzie che afferma che “la terra è un unico grande macello dove ognuno mangia un altro essere vivente”.
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Fausto Sobrini
Giornalista esperto di lunga data, è iscritto all’albo dell’ordine dei giornalisti Lazio dal 1980.
Volto storico dell’emittente locale Rete Oro, dove attualmente conduce programmi di approfondimento che affrontano temi di attualità nel contesto sociale ed economico di Roma e della sua provincia. Vanta collaborazioni con Roma Channel e Sky.