Il Coronavirus è arrivato anche in Italia, con tutto ciò che ne consegue: dai i primi casi, le quarantene con città deserte e purtroppo, le prime vittime.
Con la diffusione del coronavirus aumenta anche il bisogno di informarsi e rimanere aggiornati sugli sviluppi della situazione. Ma, per la prima volta nella storia, ad essere invasi di notizie non sono solo i TG o i giornali, i cosiddetti media tradizionali ma anche i social media.
E mentre le fake news non cessano di divampare sul web, con inviti all’azione dell’OMS (clicca qui per scoprire le azioni dei principali social media per contrastare le Fake News) agli stessi canali social per fare in modo che le “bufale” volte a generare allarmismi inutili siano arginati, l’ironia social non si è fatta attendere, forse anche ad esorcizzare i più che comprensibili timori sul divampare del virus.
Sul web ed i social in particolare stanno infatti impazzando i meme, ovvero tormentoni divertenti (un fotomontaggio, un video, una frase) che in poco tempo diventano virali sui social.
Coronavirus e meme social: il fenomeno Amuchina
Protagonista indiscussa è l’Amuchina: la nevrosi da Covid-19 ha fatto schizzare il prezzo del disinfettante alle stelle, arrivato a toccare i 100 € su Amazon. Ecco
perché, considerato il nuovo valore, diventa paragonabile ai migliori champagne. Oppure viene addirittura considerato alla stregua di un anello di fidanzamento,
per fare una proposta di matrimonio alla propria Lei.
La stessa Amuchina ha colto al balzo tutta questo clamore pubblico. Su Twitter l’account Amuchina ™ Official ha collezionato nelle prime ore più di tremila “mi
piace” alla battuta: «Salve, qualcuno mi cerca?».
L’arte nei meme sul Coronavirus
Tra i meme più cliccati e condivisi sul Coronavirus molti riguardano opere d’arte, declinate manco a dirlo, in chiave Coronavirus.
Tra i meglio riusciti c’è L’Ultima cena di Leonardo, stavolta senza Gesù e gli apostoli (“Qui a Milano stiamo esagerando” si legge sopra la tavola senza commensali).
Amore e Psiche di Canova si trasforma in Amore e Psicosi con tanto di mascherina, mentre è l’amuchina a unire le due mani più famose dell’arte nella
Creazione di Adamo di Buonarroti che domina la Cappella Sistina. Sempre le mascherine monouso sono le protagoniste nei meme della Monna Lisa e della Ragazza col turbante. Anche l’uomo dell’Urlo di Munch non grida più: la bocca è coperta dalla mascherina anti Coronavirus.
L’ironia dei Social sul Coronavirus non ha lasciato indenne proprio nessuno fra quarantene con città completamente vuote e assalti al supermarket da parte di cittadini preoccupati di una imminente carestia.
Ed i brand in tutto questo? Pochi in verità hanno colto il trend Coronavirus per fare Instant Marketing, forse nel timore di generare reazioni negative negli utenti, specialmente in quelli più colpiti dal virus.
Ed i brand in tutto questo? Pochi in verità hanno colto il trend Coronavirus per fare Instant Marketing, forse nel timore di generare reazioni negative negli utenti, specialmente in quelli più colpiti dal virus.
Così si è scatenata l’ironia di “Pasta De Cecco” che irrompe nella guerra fra penne lisce vs rigate, partita della fotografia delle penne lisce abbandonate sole solette nella desolazione del supermercato svuotato. A rivelare (forse) che gli italiani amano la pasta, ma non le penne lisce.
Pasta De Cecco difende le penne lisce, con il seguente post:
“Non tutte le #pennelisce sono lisce allo stesso modo: è la trafilatura al bronzo del Metodo De Cecco a renderle squisite”.
Aggiungendo 8 ricette per realizzarle al meglio.
Ironia is the way insomma, un vero e proprio vaccino (l’unico, per la verità, trovato finora dato che di vaccino vero e proprio ancora non se ne parla) contro la paura e le fake news.
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Ilaria Nespoli
Cresciuta a pane e Sport, non perde un evento sportivo, dalla Formula 1 al Calcio, passando per la Moto Gp ed il Volley.
Una passione quella per lo Sport che si unisce a quella per Social Media, di cui ne ha fatto una vera e propria professione.