COVID-19 è il nome ufficiale della malattia infettiva causata dal nuovo virus recentemente scoperto: il Coronavirus. Questo nuovo virus era sconosciuto prima dell’inizio dell’epidemia scoppiata nella provincia cinese di Wuhan lo scorso dicembre.
Il coronavirus è stato rapidamente sequenziato geneticamente, i vaccini sono già in fase di sviluppo e gli epidemiologi ne stanno monitorando attentamente la diffusione. I medici di Wuhan, in Cina, dove è iniziata l’epidemia, hanno accuratamente mappato i primi casi e studiato i tassi di mortalità.
Il numero di nuovi casi in Cina è fortemente diminuito e le persone colpite ricevono cure valide per alleviare i sintomi e grazie a cure di supporto, la maggior parte dei pazienti guarisce.
Ma questi dati non sono i primi a passare quando si ascoltano le notizie diffuse dai media. La disinformazione si sa, si diffonde più velocemente di una malattia. La psicosi dilaga come un’onda in tutte le zone colpite causando maggiore stress e disagio alle persone colpite.
Nonostante la vasta diffusione che lo caratterizza, basterebbe rispettare alcune semplici norme di igiene per scongiurare la possibilità di contrarre il virus.
Le raccomandazioni standard per prevenire la diffusione dell’infezione comprendono le normali norme di prevenzione per i classici virus influenzali già noti e comprendono:
- Pulire regolarmente e accuratamente le mani con acqua e sapone.
- Evitare di toccare occhi, naso e bocca.
- Coprire bocca e naso con il gomito o con un fazzoletto quando si tossisce o starnutisce.
- In caso di febbre, tosse e difficoltà respiratorie, consultare un medico e seguire le indicazioni dell’autorità sanitaria locale.
- Evitare panico e catastrofismo.
Come ogni grande pandemia che ha segnato la storia dell’uomo, anche questo nuovo virus non porta con sé solo catastrofe e disgrazia ma anche un grande senso di unione e solidarietà mondiale. Il coronavirus rappresenta quindi, in tal senso, un vero e proprio test di solidarietà per l’umanità. Questo nuovo virus sarà gestibile con buone medicine, buone informazioni e cooperazione globale.
Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ci ha tenuto a dichiarare, durante un convegno organizzato dall’OMS per accelerare la ricerca necessaria per aiutare a fermare questo focolaio e prepararsi per eventuali futuri focolai che:
“Questo scoppio è un test di solidarietà – politico, finanziario e scientifico. Dobbiamo riunirci per combattere un nemico comune che non rispetta i confini, garantire che abbiamo le risorse necessarie per porre fine a questo scoppio e portare la nostra migliore scienza in primo piano per trovare risposte condivise a problemi condivisi. La ricerca è parte integrante della risposta alle epidemie. Apprezzo la risposta positiva della comunità di ricerca di unirsi a noi in breve tempo e di elaborare piani concreti e l’impegno a lavorare insieme.”
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Eleonora Miniati
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