Ha destato molta meraviglia, per non dire incredulità e sgomento, la decisione del Governo, leggi Speranza, di favorire i viaggi all’estero mentre in Italia non si può neppure andare nelle seconde case che si trovano in un altro comune rispetto alla propria residenza. In molti si sono chiesti la razzio di questo provvedimento ma nessuno l’ha trovata. Cioè gli italiani possono portare due-tremila euro negli alberghi delle Canarie ma no negli alberghi di Capri o Venezia. Qualcuno diceva ” la domanda sorge spontanea ” ma perché con le stesse regole non si poteva andare nelle località turistiche italiane? Se duemila persone possono stare su una nave da crociera usufruendo di sport, bagni in piscina, ristorante e balli serali ecc., perché con le stesse regole non i può stare negli alberghi, ristoranti, locali italiani?
Sull’argomento abbiamo girato le domande al Presidente Confimprese Turismo Italia Giuseppe Sarnella.
“Resto basito- ci ha detto – non perché è difficile da capire, ma perché è del tutto incomprensibile che il Governo italiano sia orientato a vietare ai suoi concittadini di andare in vacanza nelle meravigliose spiagge della Penisola per invece permettergli di andare all’estero. Trovo del tutto illogico, se non addirittura sadico, lo scenario che si sta delineando cioè la libertà di andare in vacanza a Palma de Mallorca ma divieto di scegliere la nostra Taormina. È davvero paradossale che un Governo decida di colpire il proprio turismo per favorire quello di altri Paesi, che senza dubbio sul piano sanitario non sono certo in una condizione diversa dalla nostra. Per governare ci vogliono competenze specifiche e la conoscenza della realtà sulla quale si vuole operare non basta essere onesti bisogna essere capaci e competenti. Occorre intervenire subito, chiamo quindi a raccolta tutti gli operatori del settore. È necessario contestare e contrastare tutti insieme con grande determinazione e con azioni concrete ed efficaci, quello che senza ombra di dubbio è un grandissimo errore dalle disastrose conseguenze. Quello del turismo è un settore, che non solo come ha precisato lo stesso premier Draghi rappresenta il 13,5% del nostro Pil, ma è stato tra i più colpiti in assoluto dalle conseguenze di questa pandemia. Con enorme responsabilità abbiamo sin da subito dimostrato la nostra piena comprensione, condiviso i sacrifici, abbiamo sofferto e stiamo soffrendo l’emergenza, con grande senso civico e comunità di intenti ma non è davvero possibile pretendere che gli operatori turistici accettino senza reagire il dover subire quella che non sarebbe solo una ingiustizia, ma un incredibile e clamoroso passo falso che potrebbe pregiudicare e comunque dilatare ancora di più i tempi di una auspicata ripresa di un settore così strategico per l’Italia”.
Fausto Sobrini
Giornalista esperto di lunga data, è iscritto all’albo dell’ordine dei giornalisti Lazio dal 1980.
Volto storico dell’emittente locale Rete Oro, dove attualmente conduce programmi di approfondimento che affrontano temi di attualità nel contesto sociale ed economico di Roma e della sua provincia. Vanta collaborazioni con Roma Channel e Sky.